SERGIO SCIACCA dice :
Chiara Taigi vocalmente e scenica mente riveste il ruolo della virtù inflessibile Sua Donna Anna , dalle volute melodiche che rendono attuali i ricami eleganti Dell ‘ ultimo Rococò .
Meritevole di Serie considerazioni anche oltre i termini del Bel Canto.
Sicilia, Taormina: il soprano Chiara Taigi sarà tra i protagonisti del Don Giovanni firmato da Enrico Castiglione
Sicilia, Taormina: il soprano Chiara Taigi sarà tra i protagonisti del Don Giovanni firmato da Enrico Castiglione
News Sicilia: “Donna Anna non cerca vendetta per la violenza subita, ma per l’omicidio del padre, estrema nefandezza del Burlardor”. Il soprano Chiara Taigi, la cui voce cristallina dotata di coloratissime sfumature è apprezzata in tutto il mondo, parla così del personaggio che interpreterà al Teatro Antico di Taormina.
Il Don Giovanni di Mozart è uno dei tre titoli, insieme alla Carmen di Bizet e a Il Barbiere di Siviglia di Rossini, scelti dal celebre regista e scenografo Enrico Castiglione per il cartellone estivo allestito dal Festival Euro Mediterraneo, in collaborazione con la sezione Musica&Danza di Taormina Arte di cui lo stesso Castiglione è direttore artistico. La “Trilogia di Siviglia”, così definita per la comune ambientazione delle opere nella città andalusa, sarà in programma nella Perla dello Ionio dall’1 al 14 agosto.
Dopo il vivo successo ottenuto con Carmen (in scena ancora il 7, 10 e 13 agosto), la “Trilogia” prosegue il 4, 9 e 12 agosto con il capolavoro del Salisburghese, scritto con il librettista Lorenzo Da Ponte nel 1787 sulla fonte letteraria del celeberrimo dramma scritto da Tirso de Molina da cui furono tratte svariate opere teatrali sia in musica che in prosa, delle quali quella firmata Mozart-Da Ponte ha di certo contribuito ad accrescere la fama della figura dell’irriducibile libertino, risoluto ad infrangere i cuori femminili di tutta Europa.
Nel ruolo del titolo il basso baritono Panajotis Iconomou, in quello del Commendatore il basso José Antonio Garcia. Nelle vesti di Donna Anna si alterneranno appunto Chiara Taigi (4, 12 agosto) ed il soprano Elena Borin (9 agosto). A indossare i panni di Donna Elvira i soprani Adriana Damato (4, 9 agosto) e Tian Hui (12 agosto). Il fidato servo Leporello sarà interpretato dal basso Noé Colin, Don Ottavio dal tenore Filippo Pina Castiglioni, Masetto dal basso Daniele Piscopo, Zerlina dal mezzosoprano Marina Ziatkova. L’Orchestra del Festival Euro Mediterraneo verrà diretta da Stefano Romani, il Coro Lirico Siciliano da Francesco Costa. Le recite inizieranno alle 21.30.
Chiara Taigi ha iniziato giovanissima gli studi musicali alla Scuola Pontificia Romana, sotto l’attenzione del compositore Mons. Valentino Miserachs, che le ha dato la possibilità di esibirsi di fronted al Santo Padre Giovanni Paolo II. Nella prima parte della sua lunga e fortunata carriera ha debuttato in ruoli altamente virtuosistici, come ad esempio la Regina della Notte nel Flauto magico di Mozart. Poi, nel 2007, dopo le esperienze scaligere con il maestro Muti, la scelta di virare verso un repertorio più drammatico: Medea, Tosca, Manon Lescaut, Leonora, Nedda, Liù, Norma sono soltanto alcune tra le eroine interpretate dalla Taigi.
Donna Anna è la figlia del Commendatore ma anche l’amante inconsapevole di Don Giovanni. Secondo lei chi è davvero?
“È una donna di fede nella quale mi riconosco molto e con la quale sono in qualche modo cresciuta visto che si tratta di un ruolo che mi ha accompagnata nel corso degli anni. L’omicidio del padre, per mano dell’uomo che è entrato nel suo letto soltanto perché lei credeva che fosse il suo promesso sposo Don Ottavio, ne sconvolge l’equilibrio facendo nascere nella sventurata un profondo sentimento di vendetta nei confronti di Don Giovanni, che la allontana dai suoi ideali cristiani. Credo che una delle scene più belle ed emotivamente pregnanti sia quella in cui sviene sul cadavere del suo papà, perché quella perdita segna per sempre la sua vita. Ma da vera fedele quale è, ad un certo punto esclama “forse un giorno il cielo ancora sentirà pietà di me”, esprimendo così la sua sincera richiesta di misericordia divina”.
Lei e il maestro Castiglione avete lavorato insieme in diverse occasioni negli ultimi anni, l’ultima delle quali proprio alcune settimane fa a Siracusa.
“Esatto. Il nostro è un rapporto professionale basato innanzitutto sulla reciproca stima, che alimenta il piacere di continuare a collaborare. Quella che Enrico sta realizzando quest’estate è davvero un’impresa titanica: prima la Norma al Teatro Greco di Siracusa, e ora questa stupenda “Trilogia di Siviglia” qui a Taormina: per me dovrebbe cambiare il suo nome in Ercole! È un professionista come pochi altri, instancabilmente dedito al suo lavoro e creativamente sorprendente. Lavorare con lui significa mettersi totalmente al servizio della squadra, perché il vero obiettivo non è risaltare come solisti, ma creare un prodotto che nella sua totalità venga apprezzato dal pubblico: dalla regia alle scenografie, passando per i costumi, la parte musicale e quella vocale, non ci sono prime donne nelle produzioni dirette da Enrico, e il merito di questo è interamente suo”.
Quali sono le maggiori difficoltà nell’interpretare un ruolo come quello di Donna Anna?
“È un personaggio davvero affascinante, e musicalmente parlando cerco di attenermi il più possibile alle indicazioni fornite dallo stesso Mozart. Come la maggior parte delle partiture da lui scritte, ci sono moltissime agilità vocali. Quello su cui mi permetto di giocare un po’ è, riversandovi qualcosa di me stessa, il versante interpretativo. Ci tengo anche a sottolineare che questo è un ruolo che in realtà non avevo in programma di cantare, ma Enrico Castiglione, dopo l’esperienza siracusana di Norma, mi ha chiesto di rimanere e prendere parte a questa nuova produzione. Io ho visto in questa richiesta una chiamata alle armi per proteggere quest’isola stupenda dalla deriva a cui sta andando incontro. Noi artisti abbiamo il dovere morale di impegnarci affinché una terra così bella non perda il suo valore. La Sicilia non si discute, si ama”.
Nel Don Giovanni la figura femminile viene abusata, imbrogliata, abbandonata. Secondo lei, attraverso quale chiave di lettura possiamo leggere le storie di Zerlina, Donna Anna e Donna Elvira?
“In questi tre esempi, Mozart è riuscito a sintetizzare le fasi della vita umana della donna: Zerlina rappresenta la gioventù, Donna Anna l’età adulta, mentre Donna Elvira la maturità. Tutte vengono ingannate o sedotte da questo tombeur de femmes a prescindere dal numero dei loro anni. Elvira, inoltre, porta con sé anche il concetto di maternità violata, mi riferisco a quando dice a tutti che vuole manifestare il suo “stato”, lasciando proprio intendere di aspettare un bambino da Don Giovanni. E trovo in qualche modo poetico che sia proprio la più anziana tra le tre a portare in grembo una nuova vita, come simbolo di rinascita di quel ciclo di cui lei rappresenta uno degli stadi più avanzati”.
http://www.siracusatimes.it/sicilia-taormina-il-soprano-chiara-taigi-sara-tra-i-protagonisti-del-don-giovanni-firmato-da-enrico-castiglione/
Giornale di Sicilia
Al Teatro Antico di Taormina scacco matto a “Don Giovanni”
Al Teatro Antico di Taormina scacco matto a “Don Giovanni”
Taormina, il nuovo allestimento è firmato dal regista e scenografo Enrico Castiglione
Scacco matto al re dei libertini, scacco matto a Don Giovanni. È su un’enorme scacchiera, grande quasi come il palcoscenico del Teatro Antico, che il regista e scenografo Enrico Castiglione ha costruito la sua nuova originalissima messinscena del capolavoro mozartiano. Una scacchiera fatale sulla quale il Burlador de Sevilla gioca e perde l’ultima e fondamentale partita, la cui posta è la vita stessa e la dannazione eterna. L’idea registica e scenografica di Enrico Castiglione, accolta con vivo entusiasmo da un attentissimo pubblico di residenti e turisti provenienti da ogni parte del mondo, è di quelle che lasciano il segno: per la prima volta il Don Giovanni viene messo in scena su un’enorme scacchiera sulla quale il mito del seduttore per antonomasia, oggetto di infinite trasposizioni teatrali, musicali e non, sembrano prigionieri del loro stesso destino e si muovono come pedine di una partita superiore, appassionata e nel contempo crudele, giocosa ed insieme cinica, clemente eppur spietata. Una messa in scena assolutamente inedita, che resterà come una sorta di moderna applicazione alla figura universale del seduttore per eccellenza. Applaudito in tutto il mondo, Enrico Castiglione torna peraltro a Don Giovanni dopo averlo riletto in teatro diverse volte e aver ottenuto successo internazionale con l’edizione rappresentata nel 2001 al Teatro Argentina di Ro
ma, con Renato Bruson, Amarilli Nizza, Luca Canonici, Stefano De Peppo, la direzione d’orchestra di Michael Halazh; un allestimento di cui rimane la versione video tante volte trasmessa dalla RAI e dalle principali reti televisive internazionali. Castiglione ha ora proposto il titolo a Taormina, con un allestimento pensato esclusivamente per il Teatro Antico, con nuovi costumi che esaltano il fregio seicentesco, disegnati e costruiti da Sonia Cammarata nel proprio laboratorio. In scena un cast internazionale di autentici specialisti mozartiani. Don Giovanni è stato reso con rara prestanza vocale e fisica dal basso-baritono tedesco di origini greche Panajotis Iconomou. Possente deuteragonista era il Commendatore dal basso José Antonio Garcia. Magistrale sul piano musicale e scenico il soprano Chiara Taigi, una Donna Anna al tempo stesso combattiva e dolente, seducente e sedotta, profondamente spirituale. A Don Ottavio prestava un’impeccabile linea di canto il tenore Filippo Pina Castiglioni. Volitiva e tragicomica la Donna Elvira del soprano Adriana Damato. Padronanza del ruolo e ricerca del dettaglio hanno caratterizzato il basso Noé Colin, nei panni buffi di Leporello. Perfettamente in ruolo anche il Masetto del basso Daniele Piscopo e la Zerlina del mezzosoprano Marina Ziatkova. Sul piano della recitazione, Castiglione esalta la ricerca del piacere attraverso l’inganno e la sopraffazione del potere, che il Burlador esercita per conquistare le sue prede e subito dopo abbandonarle nella loro disperazione, perché prontamente attratto da una nuova preda. “I personaggi – spiega il regista – sono condotti in una sorta di grande partita a scacchi, dove i desideri, i sentimenti, le passioni si rincorreranno per fondersi e separarsi, per intrecciarsi e per allontanarsi: all’insegna dell’inganno, della seduzione fine a se stessa, nella totale mancanza di amore che condurrà alla morte, ovvero allo scacco matto del protagonista, il cavaliere Don Giovanni”. Il Coro Lirico Siciliano era istruito da Francesco Costa, il Corpo di ballo ha danzato sulle coreografie di Sara Lanza. L’Orchestra del Festival Euro Mediterraneo è stata diretta con mano sicura e ispirata da Stefano Romani. Tantissimi applausi a scena aperta e una trionfale ovazione finale hanno suggellato la serata. Don Giovanni, in replica il 9 e 12 agosto, è il secondo titolo della “Trilogia di Siviglia”, formata dalle tre celebri opere ambientate nella città andalusa e presentata quest’estate a Taormina da Enrico Castiglione. La prima è stata “Carmen” di Bizet, accolta nei giorni scorsi da straordinari consensi e in programma ancora il 7, 10 e 13 agosto. La terza opera è “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini, che debutterà l’8 con repliche l’11 e il 14. E ogni sera è corsa al biglietto al Teatro Antico, a conferma della qualità della programmazione operistica allestita dal Festival Euro Mediterraneo in con collaborazione con la sezione “Musica e danza” di Taormina Arte, di cui è direttore artistico lo stesso Enrico Castiglione.